Il leone Aslan e la Resurrezione

“– Oh, Aslan! – esclamarono entrambe fissandolo impaurite e contente al tempo stesso. – Non eri morto, allora, caro Aslan?
– chiese Lucy.
– Non lo sono più – rispose il leone.
– Non sei… non sei un… – domandò Susan con voce tremante. Non sapeva decidersi a dire la parola “fantasma”. Aslan si avvicinò, piegò un poco la testa e le diede una leccatina sulla fronte. Susan sentì il calore del suo fiato e quella specie di profumo che sembrava diffuso intorno a lui.
– Ti sembro un fantasma? – chiese Aslan.
– Oh, no! Sei vivo, sei vivo! – gridò Lucy, e tutt’e due si lanciarono verso di lui, ripresero ad abbracciarlo e accarezzarlo e coprirlo di baci.
– Ma cosa significa tutto questo? – chiese Susan quando si furono un po’ calmate.

Aslan rispose:
– Significa che la Strega Bianca conosce la Grande Magia, ma ce n’è un’altra, più grande ancora, che lei non conosce. (…)”

Venerdì Santo (2021)

“La croce ci addita anche un altro prodigio: ci apre il paradiso. In questo giorno, in quest’ora Dio introduce colà il ladrone, raggiungendo così un duplice felice esito: l’apertura del paradiso e l’ammissione di un malfattore. Oggi Dio ci restituisce la nostra patria originaria, oggi ci riconduce nella città paterna e dona un’abitazione all’umanità intera.”

(S. Giovanni Crisostomo, De cruce et latrone hom. I)

Monachesimo e cristianizzazione

“(…) in occidente il monaco cristiano segue le orme della milizia romana. Infatti si dà a convertire i paesi iberici, le Gallie, la Germania, l’Irlanda e l’Inghilterra; e riesce a conquistare al Vangelo e all’amore le terre già una volta conquistate dalle legioni di Cesare, e solo quelle. Nella Sassonia e in altre regioni che Roma non era riuscita a sottomettere, sarà soltanto con gli eserciti di Carlo Magno che il Vangelo si imporrà; e saranno proprio quelle stesse regioni che prenderanno, più tardi, la riforma luterana.”

Attilio Mordini, Il tempio del cristianesimo – pag. 46

L’Uomo: il Subcreatore

“Caro Signore, benché a lungo alienato,
l’Uomo non è perduto né del tutto cambiato. Forse è in disgrazia, non detronizzato,
E della sua signoria i cenci ha conservato: l’Uomo, il Subcreatore, questa riflessa Luce, passando per il quale dal Bianco si produce di colori una gamma, senza fine in viventi
Forme commisti e scambiati tra le menti.
Le fessure del mondo noi abbiamo riempito
Di Elfi e folletti ma pure costruito
Dèi e templi a partire dall’ombra e dalla luce, Sparso dei Draghi il seme: fu un’insolenza truce?
Era il nostro diritto, che non è decaduto: creiamo nella legge che tali ci ha voluto.”

J.R.R. Tolkien, ‘Albero e Foglia’, pag. 68

Bioshock: un videogioco sulle miserie dell’uomo. #clubcultura

Club Theologicum

«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo»(1Ger 17:5)

Ciao clubbers, sono SirCliges e volevo riflettere con voi su questo.

Un videogioco è solo divertimento? Non può essere cultura “alta”, con contenuti educativi e perfino spirituali? Per smentire questo luogo comune, inauguriamo una serie di consigli videoludici per unire il didattico al dilettevole.

Bioshock, distribuito nel 2007, innesta nel genere “sparatutto” (il giocatore si muove con visuale in prima persona combattendo contro orde di nemici) una vera riflessione filosofica. Il protagonista, caduto in mare dopo un incidente aereo, trova un isolotto artificiale con un faro che contiene questo proclama:

il fondatore di Rapture ci dà un ateo e democratico benvenuto

Benvenuti a Rapture, segreta città sottomarina, collegata alla superficie da una batisfera-ascensore. La batisfera si immerge, e parte un messaggio registrato dal fondatore che esalta questa moderna Atlantide.

Rapture è la definitiva utopia umanista, incentrata sulla filosofia chiamata “grande Catena”…

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Giuseppina Bakita, figlia del creatore dell’Universo

Lei, proprio lei che aveva subito le più atroci torture e le più totali umiliazioni, era figlia del padrone dell’Universo?

il blog di Costanza Miriano

Estratto dal libro  Niente di ciò che soffri andrà perduto.

di Costanza Miriano

Bakhita, che poi non si chiamava così, era una bambina nera che viveva in un villaggio africano e che a sei anni venne rapita dai mercanti di schiavi, e portata al mercato. Strappata dalle braccia della mamma e separata dai fratelli e dalle sorelle (aveva anche una gemellina), incatenata e frustata a sangue, è talmente impaurita che dimentica tutto, persino il suo nome e quello della sua mamma.

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Consigli tolkieniani per i nostri tempi

Chesterton una volta disse che è nostro dovere tenere alta la bandiera di questo mondo: ma adesso è necessario un patriottismo più sublime e più vigoroso di allora. Gandalf ha aggiunto che non sta a noi scegliere l’epoca in cui nascere, ma fare il possibile per ripararne i mali; ma lo spirito della corruzione nelle alte sfere è ormai così potente e così multiforme nelle sue incarnazioni che non sembra esserci altro da fare che rifiutarsi di venerare le teste dell’idra.

Dalla lettera del 16 novembre 1969 ad Amy Ronald, in J.R.R.Tolkien, La realtà in trasparenza.

La Speranza divampa

IN ATTESA DEL “LIETO FINE” VI PROPONGO QUESTA RADIOSA RIFLESSIONE DEL PROFESSOR TOLKIEN:

“L’Evangelium non ha abrogato le leggende; le ha santificate, specialmente nel “lieto fine”. Il cristiano deve ancora operare, con la mente come con il corpo, deve soffrire, sperare, e morire; ma ora può percepire che tutte le sue predisposizioni e facoltà hanno uno scopo, che può essere redento. Così grande è stata la liberalità con cui è stato trattato che ora egli può, forse, a ragion veduta supporre che nella Fantasia può effettivamente assistere al germogliare e al molteplice arricchimento della creazione. Tutti i racconti possono divenire veri; e peraltro, alla fine, redenti, possono essere così simili e così dissimili alla forma che abbiamo dato loro, come l’Uomo, finalmente redento, sarà simile e dissimile alla creatura decaduta che conosciamo.”

Da J.R.R.Tolkien, Sulle fiabe, in Il medioevo e il fantastico.

Letture fantasy (William Morris)

“The house of the Wolfings”, William Morris (1834 – 1896)

Questo romanzo, per stessa ammissione di J. R. R. Tolkien, è stato fonte di ispirazione per la stesura de Il Signore degli Anelli e la creazione della sua “Terra di Mezzo”.
William Morris, uno dei più influenti intellettuali dell’Ottocento Inglese, rivisita la lotta tra Goti e Romani mescolando realtà storica ed elementi fantastici tipici della mitologia norrena. Thiodolf, condottiero barbaro della casata dei Wolfings, si oppone in uno scontro epico ai Romani che minacciano la sua gente.

“Mi addolora per la guerra dei Wolfings restando in disparte,

E per la vana morte del veterano, e per il destino del cuore ardito!”