L’Uomo: il Subcreatore

“Caro Signore, benché a lungo alienato,
l’Uomo non è perduto né del tutto cambiato. Forse è in disgrazia, non detronizzato,
E della sua signoria i cenci ha conservato: l’Uomo, il Subcreatore, questa riflessa Luce, passando per il quale dal Bianco si produce di colori una gamma, senza fine in viventi
Forme commisti e scambiati tra le menti.
Le fessure del mondo noi abbiamo riempito
Di Elfi e folletti ma pure costruito
Dèi e templi a partire dall’ombra e dalla luce, Sparso dei Draghi il seme: fu un’insolenza truce?
Era il nostro diritto, che non è decaduto: creiamo nella legge che tali ci ha voluto.”

J.R.R. Tolkien, ‘Albero e Foglia’, pag. 68

Consigli tolkieniani per i nostri tempi

Chesterton una volta disse che è nostro dovere tenere alta la bandiera di questo mondo: ma adesso è necessario un patriottismo più sublime e più vigoroso di allora. Gandalf ha aggiunto che non sta a noi scegliere l’epoca in cui nascere, ma fare il possibile per ripararne i mali; ma lo spirito della corruzione nelle alte sfere è ormai così potente e così multiforme nelle sue incarnazioni che non sembra esserci altro da fare che rifiutarsi di venerare le teste dell’idra.

Dalla lettera del 16 novembre 1969 ad Amy Ronald, in J.R.R.Tolkien, La realtà in trasparenza.

La Speranza divampa

IN ATTESA DEL “LIETO FINE” VI PROPONGO QUESTA RADIOSA RIFLESSIONE DEL PROFESSOR TOLKIEN:

“L’Evangelium non ha abrogato le leggende; le ha santificate, specialmente nel “lieto fine”. Il cristiano deve ancora operare, con la mente come con il corpo, deve soffrire, sperare, e morire; ma ora può percepire che tutte le sue predisposizioni e facoltà hanno uno scopo, che può essere redento. Così grande è stata la liberalità con cui è stato trattato che ora egli può, forse, a ragion veduta supporre che nella Fantasia può effettivamente assistere al germogliare e al molteplice arricchimento della creazione. Tutti i racconti possono divenire veri; e peraltro, alla fine, redenti, possono essere così simili e così dissimili alla forma che abbiamo dato loro, come l’Uomo, finalmente redento, sarà simile e dissimile alla creatura decaduta che conosciamo.”

Da J.R.R.Tolkien, Sulle fiabe, in Il medioevo e il fantastico.

Letture fantasy (William Morris)

“The house of the Wolfings”, William Morris (1834 – 1896)

Questo romanzo, per stessa ammissione di J. R. R. Tolkien, è stato fonte di ispirazione per la stesura de Il Signore degli Anelli e la creazione della sua “Terra di Mezzo”.
William Morris, uno dei più influenti intellettuali dell’Ottocento Inglese, rivisita la lotta tra Goti e Romani mescolando realtà storica ed elementi fantastici tipici della mitologia norrena. Thiodolf, condottiero barbaro della casata dei Wolfings, si oppone in uno scontro epico ai Romani che minacciano la sua gente.

“Mi addolora per la guerra dei Wolfings restando in disparte,

E per la vana morte del veterano, e per il destino del cuore ardito!”

03 Gennaio 1892

“Il legame tra padre e figlio non è costituito solo dalla consanguineità: ci deve essere un po’ di “Aeternitas”. Esiste un posto chiamato Paradiso dove le opere buone iniziate qui possono venire portate a termine; e dove le storie non scritte e le speranze incompiute possono trovare un seguito.”
J.R.R. Tolkien – La realtà in trasparenza
(A 129 anni dalla nascita)

Sub tuum praesidium elfico