Monachesimo e cristianizzazione

“(…) in occidente il monaco cristiano segue le orme della milizia romana. Infatti si dà a convertire i paesi iberici, le Gallie, la Germania, l’Irlanda e l’Inghilterra; e riesce a conquistare al Vangelo e all’amore le terre già una volta conquistate dalle legioni di Cesare, e solo quelle. Nella Sassonia e in altre regioni che Roma non era riuscita a sottomettere, sarà soltanto con gli eserciti di Carlo Magno che il Vangelo si imporrà; e saranno proprio quelle stesse regioni che prenderanno, più tardi, la riforma luterana.”

Attilio Mordini, Il tempio del cristianesimo – pag. 46

La Speranza divampa

IN ATTESA DEL “LIETO FINE” VI PROPONGO QUESTA RADIOSA RIFLESSIONE DEL PROFESSOR TOLKIEN:

“L’Evangelium non ha abrogato le leggende; le ha santificate, specialmente nel “lieto fine”. Il cristiano deve ancora operare, con la mente come con il corpo, deve soffrire, sperare, e morire; ma ora può percepire che tutte le sue predisposizioni e facoltà hanno uno scopo, che può essere redento. Così grande è stata la liberalità con cui è stato trattato che ora egli può, forse, a ragion veduta supporre che nella Fantasia può effettivamente assistere al germogliare e al molteplice arricchimento della creazione. Tutti i racconti possono divenire veri; e peraltro, alla fine, redenti, possono essere così simili e così dissimili alla forma che abbiamo dato loro, come l’Uomo, finalmente redento, sarà simile e dissimile alla creatura decaduta che conosciamo.”

Da J.R.R.Tolkien, Sulle fiabe, in Il medioevo e il fantastico.